venerdì 27 novembre 2009

La spia del tubo

L’acqua che scappa dalle tubazioni della rete idrica italiana va dal 20 al 70 % ; con tutto questo spreco servirebbero dei sistemi tecnologici per andare a caccia delle falle. Il sistema c’è ed è stato messo punto da scienziati italiani del politecnico di Torino. È un attrezzo costruito con materiali di recupero in grado di fluttuare nelle tubature e ascoltare il rumore creato dalla fuoriuscita di acqua da una falla e di trasmettere attraverso le onde radio questi rumori alla superficie utilizzando un idrofono, ossia un microfono fatto per ascoltare i rumori e le pressioni all’interno di un liquido.Inoltre il dispositivo è dotato di un interfaccia radio che lo rende capace di comunicare a distanza.
Il rilevatore può essere fabbricato nella dimensione adatta al diametro delle tubature in cui dev’essere inserito e manda le informazioni a delle piccole stazioni radio situate lungo il suo percorso.
Questa invenzione è diventata famosa nel mondo, ma nel nostro paese non è presa in considerazione come avviene invece in Quatar, uno dei paesi che da sempre sa quanto l’acqua sia una risorsa importante.

mercoledì 25 novembre 2009

Sesamonet, il navigatore per non vedenti

L’identificazione mediante radio frequenza è una tecnologia che si sta sempre più proponendo nell’ambito di applicazioni specifiche.
Vi sono anche progetti che, pur se apparentemente di nicchia, possono avere ripercussioni positive sulla qualità della vita di persone con difficoltà visive.
SESAMONET è l’acronimo di “SEcure and SAfe MObility NETwork” e identifica un progetto dedicato a mobilità e orientamento di persone ipovedenti e non vedenti.
Esso si basa proprio sull’uso di transponder passivi RFID atti alla realizzazione di percorsi guidati in determinati luoghi. In pratica si tratta di chip a basso costo già utilizzati per l’identificazione elettronica di bestiame.
Il percorso può essere configurato in aree all’interno di parchi, centri cittadini, zone pedonali ed edifici. Il sistema è costituito da un bastone, un auricolare Bluetooth e da un palmare o cellulare.
Il bastone integra un’antenna (con un trasmettitore BT) e ha il compito di rilevare il segnale trasmesso dai trasponder, i quali a loro volta inviano i segnali al dispositivo mobile contenente un database con le informazioni relative alla zona mappata.
Con l’ausilio dell’auricolare, l’utente può quindi ricevere informazioni sul percorso e su come muoversi per raggiungere la propria destinazione. Non solo, possono anche essere forniti dati su eventuali servizi collegati all’area d’interesse, anche in tempo reale.

Articolo tratto dal sito www.onemobile.it

giovedì 12 novembre 2009

Il muro tecnologico



Oggi le celebrazioni per i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, che ha rappresentato per 28 anni il simbolo della divisione tra est e ovest, separando anche due modi di intendere la vita
Il muro che oggi si apre non più sotto gli spari di uomini in fuga, ma sotto i botti dei fuochi artificiali era considerato un tempo una macchina. Infatti Walter Ulbricht, segretario del partito comunista nel 1961, anno in cui il muro fu costruito, lo considerava un vanto tecnologico, una macchina con lo scopo di separare ermeticamente due parti della città e due mondi. E proprio di tecnologia era fatto: l’altezza dei blocchi di calcestruzzo era di 3.60 m aventi una forma a L con la base rivolta verso l’interno della Germania comunista per impedire il ribaltamento ad opera di mezzi pesanti o blindati. Il muro era lungo 106 km ed era un anello che avvolgeva Berlino ovest, metropoli- isola orientale circondata dalla Germania comunista e collegata con tre autostrade e una ferrovia blindata che raggiungeva la banhof zone in centro a Berlino.
La tecnologia per separare i mondi non era composta soltanto dal muro, che nella parte interna era diventata un’opera d’arte denominata East Gallery. Il muro si trovava esattamente al confine politico, ma all’interno per una cinquantina di metri il terreno veniva arato periodicamente per rendere lenta e difficile la corsa dei fuggiaschi. Questa fascia di terra era percorsa da una stradina per jeep e pattuglie in moto e cosparsa da mitragliatrici automatiche interrate; il confine blindato attorno alla metropoli era costellato da poli di osservazione, 302 in tutto, presidiati dai vopos, la polizia del popolo.
Se Berlino occidentale era circondata dal muro, l’intera cortina di ferro dal Baltico all’Ungheria era comunque presidiata da pattuglie, terreno minato e filo spinato; insomma, negli anni finali del regime il sistema di separazione aveva conseguito costi quasi insostenibili.
230 tedeschi vennero uccisi intorno al muro e oltre 600 nel confine tra le due germanie, e il numero degli arrestati è così alto che è difficile da stimare.
Una tragedia che affolla in una storia confusa.

lunedì 2 novembre 2009

Un alcool test più efficace


In Piemonte si sta sperimentando un nuovo metodo per scoprire se un automobilista che è stato multato perché positivo ad un alcool test ha veramente smesso di bere o se ha interrotto il consumo di alcolici solo per 2 o 3 settimane,ossia il tempo sufficiente per superare le analisi e riavere la patente: i test sul marcatore etil-glucuronato.
L’etilglucuronato si deposita sul capello e dipende solamente dall’assunzione di alcool, non da altri fattori, quindi permette di avere delle rilevazioni senza errori. Per scoprirlo basta una ciocca di capelli, e dato che la crescita è di circa 1 cm al mese, un capello di 6 cm consente di risalire al consumo di alcool degli ultimi 6 mesi, lasso di tempo ben maggiore rispetto alle 3 settimane che si è in grado di analizzare con i marcatori di abuso tradizionali.
Pian piano la tecnica dell’etil glucuronato si diffonderà anche in altre regioni d’Italia dove per ora si utilizzano ancora i marcatori ematici che forniscono un risultato superficiale.

Per saperne di più: aperto.unito.it/bitstream/2318/453/1/tesi_laurea.doc